Convegno: Attuazione della riforma sulle persone con disabilità

Sabato 25 ottobre 2025 a partire dalle ore 08:30 presso l'Auditorium Sgorlon (via Margreth, 3) si terrà un incontro intitolato "Attuazione della riforma sulle persone con disabilità" aperto al pubblico - con possibilità di partecipazione anche da remoto.

Sono previsti 0,5 CFU per gli studenti del Corso di Laurea in Educazione professionale.
L’evento fa parte della offerta didattica delle Scuole di specializzazione in Medicina legale delle Università di Palermo e di Trieste.

La legge di riforma in materia di disabilità (Legge 227/2021) e i suoi decreti attuativi, in particolare il D.lgs. 62/2024, tracciano importanti cambiamenti al sistema di welfare nel nostro paese sia in ambito nazionale, ma soprattutto nella realtà regionale e locale modificando radicalmente l’approccio ai bisogni ed alle aspirazioni delle persone in condizione di disabilità.
La proposta dell’incontro di Udine vuole essere un necessario tentativo di ragionare sull’attuazione della riforma, pur essendo le argomentazioni che ne possono scaturire molto al di là di un semplice dibattito nel contesto di una normale quotidianità, in quanto costringono ad esplorare una difficile complessità interdisciplinare, non sempre immediatamente riconducibile a criteri oggettivi, concreti, sui quali confrontarsi e tali da portare a condividere delle soluzioni possibili.
Questo incontro illustra anche la necessità nell’attuale contesto storico di parlare di diritti universali della persona umana e soprattutto dei diritti delle persone con disabilità così come definiti nella dichiarazione ONU del 2006, proprio quando oggi essi vengono ad essere messi sotto accusa e talora addirittura contrastati.
Ragionare sui diritti delle persone disabili impone un necessario momento di maturazione collettiva per passare da una fase in cui i diritti si concretizzavano soprattutto per persone con forme di disabilità di natura fisica a diritti invece per persone con qualunque forma di limitazione, di diversità, ovvero ad una fase in cui si delineano forme di intervento nuove, che devono letteralmente essere costruite e adattate alla nostra realtà.
Esse si basano su due fasi complementari, non più la semplice fase del riconoscimento di una persona con condizioni di difficoltà dovute essenzialmente alla sua fisicità, che potevano essere in qualche modo valutate misurando l’entità delle sue limitazioni o anche in modo più esteso i suoi deficit di funzionamento. Oggi si tratta anche di valutare la persona nella sua completezza biopsicosociale, per costruire uno spazio apposito in un mondo reale, un mondo che oggi contempla ancora, se non in modo del tutto marginale, spesso nominale, degli adattamenti “ragionevoli” per chi non è corrispondente ad un modello di normalità, a chi non è abile.
Quello che le nuove normative tracciano è una strada ardua, ma necessaria per costruire un mondo migliore per tutti e non solo per le persone abili, nel segno dell’equità e della inclusione.

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